Carlo III d'Inghilterra con Carlo Calfapietra

Il CNR incontra Re Carlo III d’Inghilterra

Una rappresentanza di ricercatori e ricercatrici dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche ha incontrato Re Carlo III d’Inghilterra durante la sua visita di stato in Italia, assieme a una delegazione dell’Istituto Forestale Europeo (EFI) e dell’Alleanza per la Bioeconomia Circolare (CBA).

mamma orsa con cucciolo nell’erba

Non vendete la pelle dell’orso marsicano

Intervista a Paolo Colangelo, ricercatore dell’Iret di Montelibretti.

SLEs Project- Apre

Geolocalizzazione di siti pilota e dei geo-materiali utili in un contesto preistorico, protostorico e storico. Riproduzioni sperimentali e analisi archeometriche.

PREMIO PRISM2025 – Aperte le candidature

Apertura delle candidature per l’edizione 2025 del premio PRISM. Termine di presentazione: 30 giugno 2025.

World water day – “Save our Glaciers”

In occasione del World Water Day il CNR-IRSA organizza un webinar intitolato “Save our glaciers” il 26 marzo 2025 dalle 11:00 in streaming

locandina evento

Al via il progetto #FACCICASOSTEAM

Le ricercatrici dell’Area territoriale di Ricerca di Roma 1 partecipano al progetto #Faccicaso STEAM, realizzato dall’associazione @La Casa Delle Case OdV, su iniziativa del @Comune di Monterotondo.

Putting Microbiomes on the Map: Genomic Diversity and Function from the Tropics to Polar Regions

The seminar, organized by CNR-ISB, will be held at the Rome1 CNR Research Area, Montelibretti (Rome), conference room, building n. 6 from 11:30

Area territoriale
di Ricerca di Roma 1

L’Area territoriale di Ricerca di Roma 1 (ARRM1), nata nel 1970 e con una superficie di 87 ettari, è stata la prima area di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Ubicata nel comune di Montelibretti, a circa 30 km a nord di Roma, ARRM1 ospita attualmente 11 Istituti e 400 esperti (ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi e altri collaboratori), impegnati in progetti di ricerca multidisciplinari sia nazionali che internazionali, le cui attività sono finalizzate a dare risposte ai molti quesiti che le sfide mondiali ci pongono in diversi settori scientifici.

L’ARRM1 nasce con il proposito di aggregare diverse competenze scientifiche e infrastrutture di ricerca in un unico polo, per favorire lo sviluppo di iniziative tra i ricercatori ottimizzando risorse, attività e servizi comuni.

Numerose sono le infrastrutture di ricerca presenti presso ARRM1, come la stazione di monitoraggio “A. Liberti”, un biodigestore e due serre.

Inoltre sono disponibili diversi servizi, tra cui la sala conferenze, la biblioteca e la sala mensa.

Gli ambiti di Ricerca

Ambiente

Agro Alimentare

Chimica

Fisica

Beni Culturali

ARRM1 oltre la ricerca

Biodiversità

L’Area territoriale di Ricerca di Roma 1 è situata nella campagna sabina e affaccia sulla valle del Tevere, con un’estensione di quasi 90 ettari. Più della metà di questa superficie è libera da edifici e strade, lasciando spazio ad ambienti naturali di diverso tipo come prati, campi coltivati, zone boscose e bacini di acqua dolce. Per questa ragione sia la componente vegetale che la componente animale sono ben rappresentate. Alcuni gruppi sono stati oggetto di progetti e studi dedicati. In merito alla vegetazione, sono stati realizzati diversi studi tra l’”orto dei semplici” (dedicato a piante aromatiche) e il progetto Ossigeno, un intervento di massiccia piantumazione di arbusti e alberi. Per la fauna sono stati condotti censimenti puntuali sugli uccelli, i cui risultati sono pubblicati nel primo numero dei Quaderni naturalistici. Sono presenti anche molte specie appartenenti alle altre classi di vertebrati, insetti e ragni, che meriterebbero monitoraggi approfonditi.

Archeologia

All’interno dell’Area territoriale di Ricerca di Roma 1, su un’altura a 51 m.l.m, in posizione dominante sulla via Salaria prospiciente il Tevere, si trova la necropoli di Colle del Forno, il nucleo più esterno del sepolcreto del sito dell’antica Eretum (odierna Casa Cotta, nel comune di Montelibretti), una delle città più importanti della regione i cui primi insediamenti datano al VII secolo a. C.

Sebbene una delle tombe fosse già stata scavata nel 1934, la scoperta della necropoli avvenne nel dicembre del 1970 durante i lavori per la realizzazione delle infrastrutture dell’Area. Una serie di campagne di scavo iniziata nel 1971 dal Centro di Studi per l’Archeologia Etrusco-Italica (poi confluito nell’attuale ISPC) mise in luce 23 tombe a camera la cui utilizzazione va dalla fine del VII agli inizi del III secolo a C.

Nel corso degli anni 1980-2000, la collina è stata indagata con metodi geofisici dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (anch’esso confluito nell’ISPC) e tra il 2003 e il 2008 nuovi scavi hanno portato alla scoperta di altre 16 tombe.

Sostenibilità

L’Area territoriale di Ricerca di Roma 1 è impegnata in un cammino di riduzione delle emissioni e intende raggiungere nei prossimi anni l’indipendenza dall’utilizzo delle fonti fossili. il percorso complessivo di riduzione delle emissioni sarà caratterizzato da un processo di efficientamento energetico degli impianti tecnologici esistenti e dall’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici.

Importante sarà la realizzazione di interventi di miglioramento delle prestazioni degli involucri edilizi che ospitano gli uffici e i laboratori di ricerca.

Previsti rilevanti interventi di riqualificazione di edifici quali la foresteria che diverranno edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building).